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Trieste oltre Trieste
(Sintesi)
- Confndustria Trieste
6. Raccomandazioni e conclusioni
Premesso che un’industria, che per tradizione e storia è caratterizzata da numeri
ridotti e che si sviluppa su un territorio con scarsità di aree per l’insediamento, deve
seguire un percorso per l’aumento del valore aggiunto basato sull’incremento del-
la produttività del capitale umano più che fsico, nell’ottica del futuro sviluppo di
un’industria di qualità e
brain intensive
indichiamo due linee di intervento: la prima
per risolvere problemi attualmente aperti e la seconda per facilitare l’avvio e l’ali-
mentazione del circolo virtuoso descritto nel paragrafo precedente.
Con riferimento alle questioni aperte
Infrastrutture
: è evidente che la pronta risoluzione dei capitoli superporto, piattafor-
ma logistica, corridoi di accesso ferroviario, Porto Vecchio darebbe slancio all’intera
economia triestina incluso il settore secondario, non solo per la necessità di assicu-
rare alle imprese le strutture fsiche necessarie ad aprirsi all’estero ma anche perché
da ciò trarrebbero benefcio i servizi e una serie di comparti produttivi dell’indotto
collegati, come la logistica portuale (carico/scarico, stoccaggio delle merci e mecca-
nizzazione del lavoro sulle banchine), ma anche la nautica il cui distretto industriale
non è mai veramente decollato.
Bonifche e riconversione Ferriera
: anche in questo caso, come nel precedente, è
necessario un intervento forte e risoluto per poter restituire alla città, al territorio e
all’economia provinciale aree bonifcate che potrebbero potenzialmente ospitare
nuovi insediamenti industriali. Nel caso venisse approvato dalla Provincia, come è
auspicabile, un programma per una crescita intelligente e sostenibile, coerentemen-
te con il POR del Friuli Venezia Giulia e al PNR nazionale, le aree potrebbero ospi-
tare un polo energetico delle energie rinnovabili o una fliera di imprese della
green
economy
, che trarrebbero benefcio anche dall’interazione con gli enti di ricerca del
parco tecnologico.
Con riferimento all’avvio del processo di trasferimento tecnologico
Reti di impresa
: la necessità per le piccole imprese di unirsi in rete non deve per
forza assumere la forma del distretto industriale in cui l’accumulo di investimenti
immateriali funziona in genere quando ci sono marchi in comune, ad esempio nel
caso dei marchi agro-alimentari. Canali alternativi sono forniti dal contratto di rete,
ma anche da una nuova forma di distretto “gerarchizzato” che si va diffondendo, in
cui un’impresa
leader
suffcientemente grande per sostenere investimenti in capitale
immateriale si avvale di un insieme di piccole imprese come subfornitori in singole
fasi produttive. In questo sistema, in cui imprese diverse hanno ruoli diversi, si apro-
no opportunità di crescita e le piccole imprese, pur non aprendosi direttamente ai
mercati esteri, vi partecipano come fornitori all’interno di una fliera produttiva che
da frammentata diviene organizzata, grazie a rapporti di partnership stabili.