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Trieste oltre Trieste
(Sintesi)
- Confndustria Trieste
-
AREA Science
che in questi anni ha mostrato grande attenzione al tema del tra-
sferimento tecnologico e che ha saputo aprire il suo bacino di operatività anche
al Sud Italia e nell’Est Europa. Tuttavia, è in questo ambito che appare necessario
spingere ancora di più per favorire il contatto diretto – di idee, di linguaggi, di
persone – tra il polo del sapere scientifco-tecnologico e il sistema esteso e diffe-
renziato delle imprese locali, che preferisce usare un sapere pratico, poco o per
niente collegato con le novità sviluppate in AREA. Il suggerimento è quello di
andare oltre l’approccio
tecnology pull
, favorendo invece quello
demand pull
,
dove sono le esigenze delle imprese a generare lo sviluppo di nuove soluzione
avanzate dal punto di vista tecnologico e scientifco.
3. La strategia del surfsta: usare le energie delle onde per andare
nella direzione prescelta, in funzione di una rotta
di lungo periodo
Appare, quindi, chiara la necessità di avviare un cambio di direzione, anche tenen-
do conto che alcune delle attività e delle fonti di reddito che hanno fatto la storia e
il presente della città e della sua provincia (come la Pubblica Amministrazione) co-
minciano ad avere il fato grosso ed è possibile prevedere un loro declino in termini
di posti di lavoro e di reddito.
Questo cambiamento non può essere frutto di un’evoluzione spontanea, ma ha ne-
cessità di due elementi essenziali:
a)
un
disegno di cambiamento
condiviso da parte dei soggetti presenti della realtà
cittadina e co-interessati alla trasformazione della cultura e degli equilibri esi-
stenti;
b)
un insieme di
investimenti
che “scommettano” a rischio sul futuro prescelto,
e che possano far leva sulla
forza delle due grandi onde
(la globalizzazione
dei mercati, la smaterializzazione del valore) che stanno trasformando l’assetto
dell’economia mondiale e dei singoli luoghi in essa concorrenti.
Come il surfsta sfrutta l’energia delle onde per andare dove vuole lui, e non dove
semplicemente lo porta il mare, a un progetto realistico di cambiamento servono
tutte e due le cose: da un lato l’energia che mette in moto processi rilevanti, capaci
di incidere e di trascinare; dall’altra una meta che eviti di andare dove vanno tutti,
spinti semplicemente dalla corrente.
Si tratta di due condizioni che non maturano dovunque, e simultaneamente, come
invece è necessario per affrontare globalizzazione e smaterializzazione con la stra-
tegia intelligente del surfsta: e questo farà la differenza, nel giro di qualche decen-
nio, tra i territori che sono riusciti ad avviare questo circolo virtuoso, e quelli che per
una ragione o per l’altra, non l’hanno fatto.