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Trieste oltre Trieste
(Sintesi)
- Confndustria Trieste
4.3 I terminali retroportuali
Un tema da affrontare concerne la funzione delle aree retroportuali, e la loro con-
creta possibilità di svolgere una funzione signifcativa, in un’operazione di sviluppo
delle potenzialità logistiche del Nord Est.
Va detto che negli ambiti portuali, in particolare a Venezia, vi sono aree idonee a
sostenere un progetto di sviluppo dei traffci portuali. Sotto questo proflo, Trieste ap-
pare meno dotata, ma le aree che risultano scarse in prossimità dello scalo triestino,
appaiono ampiamente disponibili a Monfalcone, porto che è improprio considerare,
soprattutto in chiave prospettica, secondo logiche differenziate da Trieste.
Sono, comunque, molteplici i terminali interni operanti nel Triveneto (interporti di
Verona e di Padova, interporto di Trento) e sono, in particolare quelli di ubicati in
Veneto, connotati da caratteristiche operative molto avanzate.
Diversa è la situazione delle infrastrutture puntuali del Friuli Venezia Giulia. Gli
Autoporti di Confne di Fernetti (Trieste) e Gorizia, sorti in maniera specifca per la
razionalizzazione delle operazioni di transito alla frontiera, diffcilmente possano
svolgere oggi signifcative attività a supporto dei traffci portuali.
Lo scalo di Cervignano presenta potenzialità inespresse sia in relazione alla sua
funzione retroportuale per i porti del Friuli Venezia Giulia, sia alla sua funzione
ferroviaria.
Vi è, al momento, un raccordo funzionale dello Scalo con Porto Nogaro, e più con-
tenute interazioni con gli altri due terminali portuali della Regione.
Un ruolo signifcativo potrà svolgere, in proiezione futura, il Centro Merci-Interporto
di Pordenone, nel momento in cui, grazie al potenziamento della sua dotazione
ferroviaria, potrà operare in termini più concreti per sviluppare la funzione intermo-
dale. Gioca a favore di questo Interporto il fatto di essere collocato sulla tratta Sacile-
Gemona, parte integrante della linea che congiunge il Veneto alla Pontebbana che,
come è già stato rilevato, dovrebbe essere parte del Corridoio Baltico.
In linea generale, comunque, sarà necessario analizzare le differenti situazioni, cer-
cando di individuare funzioni e ruoli, idonei a dare equilibrio fnanziario autonomo
alle infrastrutture retroportuali del Friuli Venezia Giulia.
Un quesito che ci si deve porre riguarda le relazioni che debbono stabilirsi tra in-
frastrutture puntuali e lineari, nell’ambito della Piattaforma Logistica del Nord Est.
Si tratta, in sostanza, di defnire le connessioni funzionali e gestionali che debbono
instaurarsi tra sistema portuale, infrastrutture lineari (stradali e ferroviarie) e aree re-
tro portuali in un contesto che oggi risulta ancora troppo frammentato per riuscire a
rendere il nostro sistema logistico competitivo a livello internazionale.