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Trieste oltre Trieste
(Sintesi)
- Confndustria Trieste
5. Le infrastrutture portuali a servizio di Trieste
e del Friuli Venezia Giulia
5.1 I progetti
Nel contesto sommariamente delineato, vanno presi in considerazione i progetti già
defniti, e quelli ipotizzabili, per il sistema logistico dell’area triveneta.
I progetti più rilevanti, e altresì più dibattuti, si riferiscono al traffco containerizzato,
relativamente al quale, nel corso del 2010, ne sono stati presentati due, riferibili a
Trieste/Monfalcone e Venezia.
Si tratta di progetti ambiziosi e interessanti, in grado di modifcare radicalmente, ove
portati a realizzazione, la situazione della portualità italiana dell’Alto Adriatico.
Le due ipotesi progettuali, analoghe nei presupposti e diverse nella concezione ope-
rativa, puntano a costituire nell’area triveneta un’offerta di banchina, in grado di
movimentare, a regime, non meno di 5 milioni di Teu. L’integrazione dei due proget-
ti – coerente con lo sviluppo dell’intero sistema portuale del Nord Adriatico sopra
indicato – fornirebbe un arricchimento della base portuale di un progetto logistico
che, dal punto di vista infrastrutturale, dovrebbe/potrebbe comprendere il coordi-
namento con la realizzazione e la gestione di adeguate infrastrutture ferroviarie in
quella che diventerebbe una sorta di “società di piattaforma logistica” a servizio
della porta adriatica del corridoio (europeo) adriatico-baltico.
Il progetto per Trieste
I progetti di potenziamento previsti per il porto di Trieste sono molteplici e prendono
spunto dalla presa d’atto dei suoi attuali limiti strutturali.
Tali limiti riguardano in particolare il traffco Ro-Ro, sviluppatosi notevolmente negli
ultimi anni, che gravita su strutture e spazi assolutamente inadeguati.
Si è cercato di porvi rimedio, sfruttando al meglio gli spazi esistenti e cercando di acqui-
sire, in qualità di area retro-portuale, l’Autoporto di Fernetti.
Si rendono, comunque, necessarie soluzioni più incisive e radicali, che si possono con-
seguire attraverso la realizzazione di un nuovo terminal. Di questa nuova infrastruttura
è, in effetti, prevista la costruzione nel Canale Navigabile, ubicato nella Zona Industria-
le triestina; realizzando un non diffcile collegamento con la grande viabilità triestina
e, attraverso questa, con il sistema autostradale, si conseguirebbe un indubbio salto di
qualità nell’assetto organizzativo dello scalo, con positivi effetti su tutte le componenti
di traffco.
Nel Porto Nuovo si aprirebbero, in tal modo, spazi aggiuntivi per lo sviluppo dei traffci
containerizzati, indispensabili in vista dell’ampliamento (allungamento o allargamento)
del MoloVII.
Si potrebbe, altresì, realizzare una più razionale sistemazione del servizio ferroviario,
necessario per garantire un adeguato supporto a un traffco containerizzati che si collo-
chi al di sopra dei 600/700 mila Teu.
Tra gli obiettivi dello scalo triestino vi è la realizzazione della cosiddetta “piattaforma